Sono pervenute a questa O.S. indiscrezioni circa le richieste informali di alcuni Capi Ufficio/ Dirigenti di riprogrammare il rientro in sede del personale delle sedi di Roma.

Altresì emergerebbe che ciò avverrebbe senza alcuna disposizione Direttoriale che ne prescriva in modo chiaro e preciso i tempi e le modalità di rientro in servizio, che tra l’altro non se ne comprende il senso di tale accelerazione in quanto ancora ci troviamo in una situazione emergenziale. Rischiando di essere oltretutto in deroga al protocollo anti-contagio adottati.

Ma cosa è cambiato nell’attuale scenario normativo emergenziale da indurre a prendere tale decisione? Si ritiene che si sia superata la fase critica emergenziale? E soprattutto ognuno può decidere indiscriminatamente come far rientrare il proprio personale, senza alcuna valida pianificazione globale che tenga conto del contesto emergenziale e dei protocolli adottati?

Ci teniamo anche a ricordare che tutto il personale di Giustizia, ha dimostrato il proprio valore in questa fase emergenziale che stiamo vivendo, e che ancor oggi ci affligge, con un alto senso di responsabilità e abnegazione, garantendo i servizi pubblici al Paese e al cittadino/utente. Tra l’altro, oramai, molti servizi sono ricompresi tra quelli che comunque possono essere svolti in modalità agile. Pertanto, a nostro avviso, non se ne ravviserebbe alcuna necessità di tale rientro in massa del personale di Roma. Bisogna poi tener conto che gli attori per la sicurezza, Dirigenti per la sicurezza e i preposti sono i responsabili della sicurezza e la salute dei lavoratori e ogni violazione rischia di essere punibile, specie in questo frangente emergenziale e di contenimento del contagio epidemiologico. Tenendo conto, per di più, che il ricorso al lavoro agile semplificato è stato prorogato fino al 31 dicembre 2021, come previsto dal DL n. 56/2021, proprio perché lo scenario emergenziale non è superato e quello normativo è tuttora altamente instabile.

Tra l’altro con Delibera del 21 aprile 2021, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha prorogato lo stato di emergenza al 31 luglio 2021.

Tutto ciò premesso, questa O.S., per le questioni sopra esposte, chiede che vengano emanate disposizioni generali ed univoche che tengano conto delle disposizioni delle citate normative.

Tutto ciò si rende necessario al fine di evitare disparità di indicazioni che possano generare confusione nel personale. Non vorremmo si pensasse che il personale di Roma sia fuori dallo stato emergenziale e in una bolla dal rischio epidemiologico.

In attesa di riscontro, si porgono distinti saluti.

Roma, 10 giugno 2021

                                                                                                                                 Il Responsabile

                                                                                                                                Nicola Privitera