Prof.ssa Marta Cartabia

Ministra della Giustizia Via Arenula

Roma

Illustre Professoressa Marta Cartabia,

Le porgiamo il benvenuto nel nuovo prestigioso incarico che è chiamata a ricoprire, in un momento di particolare difficoltà e delicatezza nella storia Paese, al quale è richiesto uno straordinario sforzo progettuale, nell’ottica del Piano Next Generation EU.

La invitiamo, pertanto, a considerare le questioni che di seguito Le segnaliamo riguardo agli uffici NEP, piuttosto che come un semplice cahier de doleance, come un nostro contributo a questo grande sforzo collettivo, con l’auspicio che si possa finalmente dare soluzione, in un rinnovato clima di riforme e di ripartenza, ai grandi problemi e ai ritardi strutturali di cui soffre la nostra Italia.

Per quanto riguarda l’UNEP, in realtà, il lavoro di progettazione del futuro sarebbe assai agevole: basterebbe applicare riforme e innovazioni già progettate e mai attuate, che disegnano strumenti più avanzati in ambito europeo relativi alla gestione dei servizi e all’erogazione degli stessi

Riportiamo di seguito i casi più emblematici delle inadempienze del Ministero della Giustizia e di riforme dimenticate, vere cattedrali nel deserto in ambito normativo: una situazione a questo punto non più tollerabile.

Processo Civile Telematico - PCT

Gli Uffici NEP (come i Giudici di Pace) non sono ancora parte del Processo Civile Telematico - PCT, entrato a regime nel lontano 2014, ma – pertanto - ancora di fatto monco.

Ciò impedisce ad avvocati, professionisti, magistrati, cancellieri, pubbliche amministrazioni, cittadini e imprese di interagire con l’UNEP, non consentendo di:

  • consultare i registri e il fascicolo;
  • depositare gli atti in formato elettronico;
  • ricevere le comunicazioni e le notificazioni elettroniche;
  • effettuare on-line il pagamento dei diritti dovuti.

Il PCT rappresenta una risorsa strategica e di avanguardia per la giustizia italiana, e per il collegamento con i sistemi di altri Stati membri attraverso la piattaforma e-CODEX, con la quale gli UNEP dovranno necessariamente interagire con l’entrata in vigore il prossimo 1° luglio 2022 del Regolamento Europeo 2020/1784 sulla notificazione e comunicazione negli Stati membri degli atti giudiziari ed extragiudiziali in materia civile o commerciale, processo nel quale l’UNEP gioca un ruolo fondamentale.

L’infrastruttura evoluta GSU (per la Gestione dei Servizi UNEP), ovvero il software su cui si appoggiano tutti i servizi, è ancora assente in circa 45 uffici che rappresentano un terzo degli UNEP.

Essa dovrebbe trovare armonico inserimento nel PCT attraverso il cosiddetto “Progetto Tablet” (GSU-WEB, di cui si parla dal 2016), con il quale l’utenza (uffici giudiziari e privati) dovrebbe interloquire per via telematica con gli UNEP. È appena il caso di osservare che la tempestiva applicazione di questi strumenti, consentendo l’interazione da remoto, avrebbe permesso di affrontare in maniera assai più adeguata anche l’emergenza sanitaria in corso.

Ricerca con modalità telematiche dei beni del debitore (art. 492 bis c.p.c.)

Introdotta nel lontanissimo 2005 con la modifica dell’art. 492 e riformata nel 2014 con il nuovo art. 492 bis, attende da 16 anni una concreta applicazione. La ricerca telematica dei beni del debitore rappresenta un potente strumento per dare efficacia all’azione esecutiva e di recupero del credito condotta dall’ufficiale giudiziario, attività oggi espletata con modalità obsolete e strumenti non adeguati al mondo del XXI secolo. La concreta applicazione dell’art. 492 bis ridurrebbe drasticamente i tempi del recupero dei crediti, incrementando l’efficacia dell’azione esecutiva con enormi ricadute sull’economia reale del nostro Paese: è evidente la minore attrattività per gli investimenti in un paese in cui il recupero del credito risulta farraginoso e inefficiente. Anche su questo tema il Ministero della Giustizia si è dimostrato distratto, reticente e anche sordo alle proteste dei lavoratori, giunte fino allo sciopero.

Notifiche telematiche ex art. 149 bis

La notificazione ex art. 149 bis cpc (notifiche a mezzo PEC da parte dell’ufficiale giudiziario) introdotta nel 2010, rappresenta un altro esempio di riforma epocale e all’avanguardia nel panorama europeo. Si tratta di uno strumento all’avanguardia nel contesto Europeo, che fa bella mostra di sé sul codice di procedura civile senza trovare una pratica applicazione da ben 11 anni.

Il Ministero della Giustizia è totalmente inadempiente nel predisporre un piano per la concreta applicazione di questa importante previsione normativa, che ad oggi resta disapplicata nella totalità degli UNEP.

Ricomposizione in area terza delle figure professionali dell’Ufficiale Giudiziario e del Funzionario UNEP ex art. 21 quater L. 132/2015

Nell’ottica della rivisitazione della professionalità dell’ufficiale giudiziario imposta dalle innovazioni tecnologiche (quali la notifica on line e la ricerca telematica dei beni da pignorare) e dalla digitalizzazione dei processi, civile e penale, la legge 132/2015 aveva previsto l’unificazione, in area terza, delle figure dell’ufficiale giudiziario e del funzionario UNEP attraverso la procedura del corso-concorso siccome disciplinata dal CCNI 5.4.2000. Orbene, ad oltre tre anni dalla conclusione della procedura, nonostante la sussistenza di tutti i presupposti richiesti dalla legge (il finanziamento dell’inquadramento per tutti i lavoratori interessati, la sussistenza di posti disponibile nella figura del Funzionario UNEP, la programmazione di assunzioni mediante concorso pubblico per tale figura professionale) il Ministero non ha proceduto ad operare lo scorrimento integrale della graduatoria degli idonei sebbene tale adempimento fosse stato garantito per il 30 giugno 2019 da un accordo che, siglato dal Ministro in carica con le organizzazioni sindacali il 26 aprile 2017, successivamente è stato recepito in un Decreto Ministeriale.

Conclusioni

Non Le sfuggirà che dagli esempi fatti appare evidente quanto siano inutili nuove riforme, quando non si riesca o non si voglia applicare concretamente la normativa vigente. In merito alle criticità su riportate ci aspettiamo un impegno da parte Sua nella loro risoluzione, ribadendo con forza l’esigenza di un cambio di rotta nella gestione dei servizi UNEP. Abbiamo fiducia che Lei signora Ministra, possa cogliere l’opportunità irripetibile di riformare profondamente la giustizia civile quale motore di sviluppo economico e di coesione sociale: in questo avrebbe da parte nostra pieno sostegno e convinta collaborazione. Le rimettiamo assieme alla presente anche un progetto organico di revisione della professionalità dell’ufficiale giudiziario redatto dalle scriventi organizzazioni sindacali.

Rinnovandole gli auguri di buon lavoro le porgiamo i nostri migliori saluti.

Roma, 17 marzo 2021

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

Russo

Marra

Amoroso