Oggetto: servizio di assistenza alle udienze in multivideoconferenza.

Facendo seguito alle precedenti note di pari oggetto, si stigmatizza il silenzio dell’Amministrazione che non ha finora ritenuto di fornire una doverosa risposta. Tale comportamento costituisce un elemento di seria preoccupazione per il prosieguo delle corrette relazioni sindacali e induce inevitabilmente ad assumere iniziative forti ed incisive.

Per quel che riguarda i Cancellieri Esperti e gli Assistenti Giudiziari, alla valutazione della valenza più o meno tecnica dell’attività   va aggiunto, quale elemento essenziale e determinante, la considerazione sull’impatto che ha l’incombenza sulla verbalizzazione, attività precipua del Cancelliere e dell'Assistente d’udienza. Dalle esperienze finora maturate nelle aule appare evidente che, soprattutto in presenza di numerosi collegamenti remoti, risulta oltremodo difficile per un unico soggetto riuscire a svolgere contemporaneamente ed in modo efficace due ruoli. Nei casi, piuttosto frequenti, di presenza di problemi tecnici oppure di richieste di colloquio diretto tra i vari difensori e i propri assistiti il cancelliere viene chiamato a procedere con la verbalizzazione operando parallelamente per consentire la realizzazione della comunicazione. Il tutto, soprattutto nelle udienze più complesse, avviene con frequenza oggettivamente insostenibile.

Clamorosa, inoltre, è la decisione dell’Amministrazione di incaricare i tecnici dei CISIA, soprattutto dopo aver affermato la scarsa valenza tecnica dell’attività, una contraddizione che purtroppo non meraviglia chi è ormai abituato da anni all’abitudine di affermare tutto e il suo contrario a seconda dell’esigenza contingente. Utilizzare tecnici informatici specialisti, spesso appartenenti all’area dei funzionari, per un’attività totalmente estranea al profilo di appartenenza e con valenza chiaramente inferiore al ruolo rivestito, configura in modo lampante un demansionamento per il quale non ci si potrà esimere dal chiedere conto nelle sedi competenti. Si sottolinea, inoltre, che si stanno verificando numerosi disguidi e contrattempi derivanti da una organizzazione manifestamente carente che, tra le altre cose, prevede che i CISIA siano informati delle udienze con scarsissimo anticipo. In tale quadro si sta riscontrando che l’Amministrazione procede alla notifica degli ordini di servizio a mezzo mail o telefono in orari nei quali il personale è fuori servizio e non è tenuto a consultare strumenti o ricevere comunicazioni di lavoro. Inoltre, sovente il personale è chiamato a svolgere il servizio fuori dalla sede solo all’ultimo momento e, per tale motivo, è costretto a raggiungere con mezzi propri ed a proprie spese il luogo di lavoro.

Per quanto sopra, si richiama fermamente il diritto del lavoratore alla disconnessione al di fuori dell’orario ordinario di servizio e si diffida l’Amministrazione dal procedere ulteriormente in tal guisa.

Per tutto quanto esposto si invita l’Amministrazione ad affrontare finalmente in modo coerente ed efficace il problema individuando una soluzione adeguata che non veda ulteriormente penalizzati i lavoratori della giustizia, già ampiamente mortificati nel corso degli ultimi anni.

Roma, 1 giugno 2020

 

                     FP CGIL                                                                CISL FP                                                                             UIL PA

                     Russo                                                                     Marra                                                                              Amoroso

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