Con riferimento ai contenuti dello schema di Decreto Ministeriale concernente “misure necessarie al coordinamento informativo ed operativo tra la Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati del Dipartimento dell'Organizzazione giudiziaria, del personale e dci servizi e le altre articolazioni del Ministero della giustizia, nonché concernente l'individuazione degli uffici di livello dirigenziale non generale e la definizione dei relativi compiti ai sensi dell'articolo 16, commi 1 e 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 15 giugno 2015 n. 84 e ai sensi dell'articolo 6, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19 giugno 2019, n. 99” le scriventi organizzazioni sindacali osservano:

  • Lo schema di decreto, prevendendo la soppressione di due CISIA (Bari e Brescia), allarga ulteriormente il territorio di competenza dei singoli CISIA e riduce il rapporto di prossimità di tale struttura con gli uffici giudiziari. Nel momento in cui occorre consolidare la funzionalità dei numerosi sistemi informatici già in uso negli uffici, specie giudiziari, nonché programmare lo sviluppo degli stessi, si dovrebbero adottare provvedimenti di segno diametralmente opposto ossia misure volta ad avvicinare l’assistenza agli uffici evitando il più possibile il ricorso all’assistenza da remoto. In tale ottica non è un caso che lo schema di decreto non considera il ruolo del personale informatico che opera presso gli uffici giudiziari. Ciò costituisce un grave vulnus in quanto solo il personale che svolge la propria attività in contatto diretto con coloro che utilizzano il software può avere una conoscenza approfondita delle problematiche legate all’applicazione ed allo sviluppo dello stesso. Inoltre non si comprendono i criteri che hanno determinato la suddivisione territoriale dei CISIA.
  • Lo schema di decreto prevede 14 posizioni dirigenziali di cui 5 per i CISIA. 14 figure dirigenziali non generali per i rispettivi Uffici o CISIA sembrano stabilire una suddivisione capillare delle attività che spesso possono sovrapporsi mentre in altri casi necessitano di connessione. In tale senso nei punti b) e c) dell’art.5 non si comprende il motivo per cui vengono creati due Uffici uno per la giurisdizione civile e penale di merito e l’altro per la giurisdizione civile e penale di legittimità sebbene si ipotizzi l’utilizzo di basi di dati giudiziarie che dovrebbero essere connesse o in ogni caso le informazioni necessitano di condivisione. Il punto a) dello stesso art. 5 stabilisce un Ufficio per la “governance economica-finanziaria, organizzativa e l’amministrazione aperta” che include il Project Management office. Non si comprende quale impatto tale ufficio avrebbe sulle attività di progettazione e gestione descritte negli altri otto Uffici. Non si comprende se il Project Management office prende le decisioni in fase di progettazione e gestione su tutte le attività degli altri Uffici e che tipo di autonomia hanno questi uffici nella progettazione e gestione. Non si coglie il motivo della separazione di ufficio tra le reti e la connettività e la sicurezza informatica che viceversa sono strettamente connessi. Considerata la pianificazione di tutte le attività descritte nello schema di decreto, non si colgono gli sviluppi formativi previsti per il personale tecnico e amministrativo e quali sono le previsioni in percentuale dell’utilizzo di personale interno rispetto a quello in outsourcing.
  • Nello schema di decreto appare fumoso il contenuto dell’art.7 (Personale). Infatti lo stesso nulla dice sulla gestione reale del personale informatico con particolare riferimento alla mobilità sul territorio, specie in quello di competenza di ciascun Ufficio CISIA, sulla qualificazione delle ore di viaggio come ore di lavoro ordinario, sul riconoscimento di una indennità per attività svolta sul territorio.
  • Lo schema di decreto non affronta neanche il tema delle piante organiche che si trascina ormai da 25 anni. Gli uffici oggetto della riforma non hanno un organico proprio ma utilizzano personale che è incardinato presso gli uffici giudiziari o presso gli uffici centrali e che è soltanto assegnato con provvedimenti ministeriali alla DGSIA o ai CISIA. L’assenza delle piante organiche ha determinato una mobilità selvaggia (ossia fuori dalle regole) del predetto personale con la conseguenza che, col tempo, si è determinata una distribuzione abnorme dei lavoratori all’interno delle strutture che queste organizzazioni sindacali hanno denunciato con forza ab immemorabile segnalando, tra l’altro, che tale circostanza ha determinato gravi disfunzioni nella gestione degli uffici e danni alla salute stessa dei lavoratori (stress da lavoro correlato).
  • Lo schema di decreto nulla dice sulla sorte dei dirigenti nominati ex art. 19 comma 6 D.L.vo 165/2001. Nel corso dei tre anni trascorsi dal conferimento dei predetti incarichi da parte del ministero non è stata avviata alcuna procedura per selezionare i dirigenti necessari a coprire i posti presso la DGISIA ed i CISIA. Alla scadenza del triennio è stata addirittura avviata una nuova procedura di conferimento di incarichi ex art 19 comma 6 L. 165.2001 ad onta del fatto che, come afferma la consolidata giurisprudenza, la procedura può essere attivata in via del tutto eccezionale e temporanea. Sulla materia le scriventi organizzazioni sindacali si riportano integralmente a quanto già dichiarato nella missiva del 27 settembre 2019 che si allega in copia ed il cui contenuto è da ritenersi integralmente riportato nella presente nota (all 1).
  • Lo schema di decreto sancisce per l’amministrazione penitenziaria e per le altre articolazioni del ministero la privazione del potere decisionale in materia informatica e della possibilità di gestire con un certo margine di autonomia le proprie risorse e perseguire le proprie specifiche finalità pur nel rispetto degli standard fissati da DGSIA. Questa impostazione non è finalizzata a razionalizzare l’utilizzo delle risorse destinate all’informatica né a creare condizioni di maggior efficienza e di maggior equilibrio nell’impiego delle risorse stesse. Anzi. La stessa determinerà difficoltà operative, onerosità e duplicazione di attività nella gestione dei processi, nei tempi di definizione e decisione che mal si conciliano con l’urgenza dei problemi e le esigenze di efficienza e tempestività negli interventi. Occorre restituire a tutte le articolazioni del ministero almeno le funzioni di gestione dei sistemi e delle risorse informatiche.

Distinti saluti

Roma, 26 febbraio 2020

 

FP CGIL                                                         CISL FP                                                    UIL PA

Russo                                                             Marra                                                       Amoroso

 

La presente e-mail è stata trasmessa ai sensi del Codice penale art. 616 ed ai sensi del Dlgs 196/2003 artt. 7, 9 e 24