La diffusione del virus 2019-nCOV (nuovo corona-virus) sta generano grande allarme tra i lavoratori della Giustizia, sia tra quelli che operano nelle zone più colpite (Lombardia) sia tra quelli che operano nelle altre regioni. Gli uffici giudiziari, le strutture penitenziarie anche minorili (specie quelle relative alla esecuzione penale esterna) e gli archivi notarili, sono frequentati ogni giorno da migliaia di cittadini/utenti e tale circostanza rende i lavoratori della Giustizia, specie quelli assegnati ad attività di front office, particolarmente espositi al rischio di contagio.

Ad avviso di CGIL CISL e UIL non ci si può fermare alle misure che codesta amministrazione ha già adottato essenzialmente per le sole zone colpite da contagio e divulgato sul sito istituzionale. Bisogna fare di più ma per tutti i lavoratori. Innanzitutto occorre informare questi ultimi affinchè conoscano ed osservino le prescrizioni impartite dal Ministero della salute. Poi bisogna limitare l’accesso al pubblico (ad esempio per i soli adempimenti legati ad atti in scadenza) eventualmente utilizzando o riutilizzando gli sportelli a vetro e incentivando l’uso degli strumenti offerti dalla telematica (trasmissione atti mediante PEC). Bisogna inoltre valutare attentamente la specificità della Cassazione e degli altri uffici dell’amministrazione centrale che, come è noto, ricevono pubblico da tutta Italia.

La tutela della salute e della incolumità dei lavoratori impongono misure urgenti e condivise. Per tale motivo CGIL CISL e UIL chiedono la convocazione ad horas di un incontro al fine di discutere della problematica.

Distinti saluti

Roma, 24 febbraio 2020

 

FP CGIL                                                      CISL FP                                                          UIL PA

Russo                                                           Marra                                                            Amoroso

 

La presente e-mail è stata trasmessa ai sensi del Codice penale art. 616 ed ai sensi del Dlgs 196/2003 artt. 7, 9 e 24