Segnalazioni anonime dell’Avvocatura nei confronti di Personale Togato e Amministrativo della Giustizia.

Signor Ministro,

            ogni legislatura che si è succeduta negli ultimi 20 anni ha visto il Ministro della Giustizia di turno della Giustizia proporre la sua riforma del processo civile.

            Tanti sono stati i tentativi di riforma – alcuni caratterizzati da profondi impatti tecnologici (come il processo civile-telematico) - nessuno però ha avuto la capacità di incidere profondamente sulla problematica dei tempi della Giustizia, intervenendo direttamente sui Codici.

Assistiamo oggi all’ennesimo tentativo di riforma avanzata da Lei Ministro, il quale, senza intervenire sul Codice Civile e sui Codici di procedura civile ritiene che per rendere più efficiente il processo civile sia necessario mettere l’Avvocatura in condizioni di operare una delazione nei confronti dei dipendenti.

In pratica, se i processi sono lunghi, questo è il messaggio che traspare dalla Sua proposta Legislativa Signor Ministro Bonafede, non è colpa della FARRAGINOSITA’ delle norme (realizzate appositamente per allungare i tempi processuali e non certo per abbreviarli), ma bensì, la colpa, come al solito è del dipendente della Giustizia.

Ci chiediamo: quando verrà inviata una “segnalazione” anonima nei confronti di un dipendente da parte dell’Avvocatura, solo perché questi ha opposto un rifiuto dinanzi ad una richiesta illegittima, cosa accadrà? Quali saranno le conseguenze per il dipendente? Perché il lavoratore dovrà subire un ulteriore stress, oltre a quello che già patisce per via delle precarie condizioni di lavoro (eccessivo carico di lavoro, spropositate carenze degli organici e luoghi di lavoro non a norma sulla sicurezza D.Lgs81/08) note ed ataviche nella GIUSTIZIA?

CGIL – CISL e UIL esprimono quindi la loro più decisa contrarietà rispetto a queste norme contenute nell’attuale “Disegno di Legge di Riforma del Processo civile”.

La previsione della delazione, che si sposa benissimo con quella delle “impronte digitali” prese ai dipendenti pubblici (ex Ministro della Funzione Pubblica Bongiorno), è l’evidente frutto della mentalità (colpevolista) nei confronti del Pubblico Impiego, che ha intriso l’azione dei Governi degli ultimi 15 anni e che dalle dichiarazioni effettuate dagli attuali esponenti governativi si riteneva fosse superata!

 

Evidentemente così non è!

 

CGIL – CISL e UIL continueranno nell’instancabile impegno per fare sì che, tutta la classe politica, indipendentemente dai colori, recepisca definitivamente il principio che la Pubblica Amministrazione non è né il Bancomat da cui attingere risorse né il bersaglio su cui indirizzare i malumori ma è il “Valore Aggiunto” su cui fondare la ripresa del nostro PAESE.

            FP CGIL                                           CISL FP                                         UIL PA

Il Segretario Nazionale                     Il Segretario Nazionale                   Il Segretario Nazionale

           Oliverio                                            Marinelli                                         Bordini

 

Roma, 5 febbraio 2020

 

La presente e-mail è stata trasmessa ai sensi del Codice penale art. 616 ed ai sensi del Dlgs 196/2003 artt. 7, 9 e 24