L’attesa riunione del 16 gennaio scorso si è tradotta in un nulla di fatto, soprattutto per l'UNEP, segnalando una enorme discrepanza tra le aperture e i positivi propositi del Ministro nell’incontro dell’ottobre scorso e l’effettività delle cose.

È assolutamente evidente la sottovalutazione da parte del Ministero sulle problematiche degli uffici NEP, per i quali, a differenza che per gli altri, non viene messo in cantiere alcun piano di assunzioni di funzionari UNEP, vero termometro delle prospettive future, a fronte dei massicci pensionamenti in corso.

A questo si aggiunga:

  • La questione del 492 bis, entrato ormai nel sesto anno di mancata attuazione, riforma che invece consentirebbe per i cittadini un efficientamento significativo del servizio di recupero del credito, con una rinnovata centralità del ruolo dell’ufficiale giudiziario;
  • La perdurante esclusione dell’attività dell’UNEP dal Processo Civile Telematico, con ingiustificati ritardi nell’attuazione del Progetto Tablet e la permanenza di modalità operative dello scorso secolo, in un mondo in rapida evoluzione;
  • La violazione delle disposizioni di cui al Decreto Ministeriale del 9 novembre 2017 (e degli accordi sindacali ad esso sottesi) in materia di riqualificazione del personale (21 quater legge 132/2015)

In questo quadro non riusciamo a vedere un orizzonte per l’UNEP che vada al di là di pochissimi anni di penosa sopravvivenza, con personale anziano, in costante diminuzione, demotivato, non idoneamente formato, né attrezzato per le esigenze della società di oggi.

Peraltro neppure è chiaro – di fronte a tale implicito smantellamento in corso – a chi si dovrebbero attribuire le funzioni attualmente svolte dall’ufficiale giudiziario: questo problema investe direttamente i cittadini tutti e il loro diritto a fruire del servizio della Giustizia.

Da tempo abbiamo proposto un progetto organico di riforma dell’attività dell’UNEP e delle professionalità in esso operanti, le cui architravi sono la modernizzazione e l’informatizzazione, oltre che la riqualificazione del personale e un piano di nuove assunzioni. Constatiamo con amarezza che le nostre proposte non trovano riscontro alcuno da parte dell’Amministrazione (che invece non ha lesinato provvedimenti in grado di acuire le conflittualità intestine tra lavoratori).

Per quanto ci riguarda, a differenza di altri, non intendiamo tollerare passivamente il cupio dissolvi di quella che è la professionalità dell’Ufficiale Giudiziario.

Pertanto abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione del personale UNEP, con iniziative che saranno di seguito comunicate, e di chiedere un urgente incontro al Ministro per un chiarimento circa le vere intenzioni e i progetti politici in cantiere per questi uffici.

Roma, 20 gennaio 2020

 

FP CGIL                                                              CISL FP                                                           UIL PA

Russo                                                                   Marra                                                              Amoroso

 

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