COMUNICATO DEL 4 novembre 2019


Mobilità e ......."L'ACCANIMENTO TERAPEUTICO"

 

L'ennesima dimostrazione di quanto questa Amministrazione, verso il proprio personale, sia "matrigna"!

Applica e interpreta sempre in modo restrittivo norme di legge e contrattuali che regolano diritti e prerogative di lavoratori che legittimamente ne fanno richiesta.
Uno degli argomenti di cui questa amministrazione fa molta fatica a parlare è la mobilità del personale.

Abbiamo assistito all’assegnazione dei vincitori del concorso per Assistenti Giudiziari presso alcune sedi messe a disposizione e spesso indesiderate, per poi vedere assegnati i posti e le sedi che questi ultimi avrebbero "scelto e preferito", al personale idoneo e non vincitore, per lo scorrimento delle graduatorie.

Chiaramente siamo contenti dell’arrivo di nuova linfa e speriamo che la graduatoria venga riassorbita tutta, soprattutto in considerazione che questa Amministrazione sconta ancora una carenza di organico di circa 10.000 unità.

Il tutto però non può andare a discapito di chi è già di ruolo!

Come dimenticare chi da anni ed in virtù di un accordo sulla mobilità vigente (accordo del 27/3/2007) chiede la possibilità di trasferirsi in un’altra sede e gli viene impedito?
Come dimenticare che vengono negati trasferimenti per legge (lg. 104/92 e art.42 bis lg. 151/2001)?

In più occasioni come UILPA abbiamo sempre ribadito che il vincolo dei 5 anni che bloccava i neoassunti come prima assegnazione poteva andare in deroga ed era volontà dell’amministrazione poterlo fare.

Eravamo stati smentiti, ma al MEF confermano che è come abbiamo sempre sostenuto noi.

Certo il bando del MEF ha molte carenze e non entriamo nel merito perché non compete a questa O.S., ma sul punto della deroga dei 5 anni sostiene che avevamo pienamente ragione, in sostanza non c’è volontà amministrativa a voler procedere.

L’autorità politica ringrazia i propri dipendenti per il lavoro svolto con abnegazione e l’amministrazione fa la "matrigna”.

Noi avevamo chiesto di accettare le domande dei colleghi neo assunti a condizione che non ci fossero state richieste per coprire quella posizione, e solo in questo caso, si sarebbe potuto tenere conto di chi aveva questo vincolo.

Perché negare un'esigenza legittima dei lavoratori e la necessità dell’Amministrazione di coprire quel posto, in quella sede messo al bando da lei stessa?

Perché non tener conto prioritariamente di chi è di ruolo e da molti anni aspetta la mobilità.

Sembra quasi che appositamente e scientemente si sia scelto di mettere i dipendenti uno contro l’altro seguendo la citazione “dividi et impera”.


Il Ministro deve sapere anche questo...

 

                IL COORDINATORE GENERALE

                      DOMENICO AMOROSO

 

 

La presente e-mail è stata trasmessa ai sensi del Codice penale art. 616 ed ai sensi del Dlgs 196/2003 artt. 7, 9 e 24