Oggetto: D.Lgs. 81/08- SICUREZZA SUL LAVORO.

Signor Ministro,

Le ho già dato atto, in una precedente nota, che nell’immediatezza del Suo primo insediamento al Dicastero della Giustizia, ha dovuto urgentemente occuparsi della delicata e pericolosa situazione degli Uffici Giudiziari di Bari, dichiarati inagibili per “cedimenti strutturali”.   

Il Suo intervento fu rapido e risolutivo in parte, anche se contornato da polemiche legittime per via della “precarietà” della soluzione (tende da campeggio che hanno ospitato in condizioni veramente disagiate, uffici di cancelleria).

Lo scrivente ritiene che la Sua attenzione e azione, verso tale problematica, debba essere costante e continua.

Gli innumerevoli episodi di degrado delle strutture giudiziarie che mi segnalano dal territorio e dallo scrivente prontamente a Lei segnalati, come da ultimo quello di Reggio Calabria (che si allega), sottolineano lo stato di assoluta mancanza di sicurezza” nel Palazzo di Giustizia di tutto il territorio nazionale. Continue segnalazioni di infiltrazioni di acqua, che con le prime piogge autunnali stanno evidenziando carenze di manutenzione ai già vetusti immobili giudiziari (da ultimi segnalati quelli di Foggia e Palermo – vedi articoli di giornali), dove viene addirittura messa a rischio l’attività giurisdizionale e la salute dei Lavoratori.

Ed è proprio su Palermo, Signor Ministro, che lo scrivente vuole con questa nota rappresentare, l’ultimo e drammatico episodio, di una gravità assoluta, che sta vivendo il personale dell’UNEP presso la Corte di Appello di Palermo, “costretto a lavorare” dal mese di agosto scorso in condizioni di estremo disagio e precarietà nei locali dell’ex Palazzo EAS, in cui contemporaneamente si stanno effettuando interventi di messa in sicurezza nei quali non se ne conoscono i tempi di ultimazione, come pure segnalato, con nota del 25/09/2019, al Presidente della Corte di Appello di Palermo e allo scrivente dal Segretario Generale Territoriale UILPA di Palermo Alfonso Farruggia, a cui ha fatto seguire anche un comunicato stampa che si allegano.

Signor Ministro,

la questione “sicurezza” ei luoghi di lavoro è una battaglia che la UILPA porta avanti già da anni e che continuerà a sostenere fino a quando non avrà certezza che l’ultimo dei Lavoratori, in qualunque luogo presti la propria attività, non abbia la certezza certificata che quel luogo sia “sano e sicuro” per la sua incolumità e quella di chi lo frequenta. Ed è sulla base di questa rivendicazione che la UILPA chiede il pieno rispetto di quanto previsto dal DL.gs. 81/08 sulla SICUREZZA e chiede Signor Ministro, che la “GIUSTIZIA rispetti ciò che poi sanziona ad altri”.

          Per cui, lo scrivente nell’immediatezza chiede un Suo autorevole intervento per la delicata situazione di Palermo e per le altre situazioni già precedentemente segnalate.

          Signor Ministro,

“SICUREZZA” è anche quella che deve garantire ai Lavoratori ed ai frequentatori dei Palazzi di Giustizia, in termini di attentati e aggressioni (ultimo episodio verificatosi al GdP di Voghera (che si allega) che gli stessi subiscono, per via dei precari e a volte mancanti controlli agli accessi degli Uffici Giudiziari.

          Signor Ministro,

nell’atto di indirizzo Politico/istituzionale per l’anno 2020, da Lei presentato, tra i tanti propositi, fa cenno a “una politica improntata al benessere del dipendente, nelle sue declinazioni relative alla sicurezza, alla limitazione dello stress da lavoro….”Bene non faccia che restino solo buoni propositi.

          Signor Ministro,

serve un monitoraggio teso a verificare quali siano le reali condizioni delle strutture e degli ambienti di lavoro dei Palazzi di giustizia, rispetto a quanto previsto dal DL.gs. 81/08sulla Sicurezza, facendosi “certificare” dai rispettivi Capi degli Uffici, anche nella qualità di datori di lavoro, la conformità o meno alle norme sulla sicurezza.

          Signor Ministro,

la UILPA promuoverà ogni azione, informandone anche l’opinione pubblica per denunciare le disastrose condizioni in cui versano le strutture del Suo Ministero, in barba ad ogni norma sulla Sicurezza, ed in cui operano quotidianamente i Suoi Amministrati, così da accertare anche eventuali responsabilità per inadempienze.

          Signor Ministro,

attivi da subito la procedura di ricognizione così da predisporre, tramite i suoi Uffici preposti una programmazione di interventi utili al risanamento e messa a norma del patrimonio edilizio della Giustizia tutta.

          La Corte di Cassazione – Sezione Lavoro, Sentenza 1° aprile 2015, N° 6631 ha stabilito che “nei confronti del datore di lavoro esiste un preciso obbligo di tutelare la salute psico-fisica dei prestatori di lavoro e di assicurare che i locali dell’azienda siano in condizioni tali da permettere agli stessi di adempiere le prestazioni contrattuali cui sono obbligati, non subendo nocumento alla propria salute”.

          Signor Ministro,

lo scrivente, nell’auspicare pronti e urgenti interventi risolutivi alle emergenze evidenziate e l’avvio di una attività ricognitiva delle strutture, così come sopra esposta, porge distinti saluti, con riserva di ogni ulteriore azione.

Roma, 8 ottobre 2019

Il Coordinatore Generale

Domenico Amoroso

 

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