Il 2 luglio scorso, a pochi giorni dallo sciopero del personale della Giustizia a cui ha partecipato in massa anche il personale UNEP, codesta Amministrazione ha emanato la circolare prot. IV DOF/035/219/CA dal contenuto inaccettabile già censurato dalle scriventi Organizzazioni il 25 marzo scorso: la formazione di personale degli enti postali posta a carico degli ufficiali giudiziari.

Nella missiva di marzo (che si allega) venivano chiaramente illustrate le ragioni delle censure che evidentemente non sono state tenute in considerazione alcuna in spregio dei lavoratori (dei quali l’amministrazione dimostra di non conoscere neppure il mansionario) e delle organizzazioni sindacali che li rappresentano.

Tale scarsa considerazione si inquadra in un complessivo disinteresse verso le sorti degli uffici NEP, sottoposti da tempo a esternalizzazioni di funzioni e a blocco del turnover.

La vergognosa vicenda della mancata attuazione delle disposizioni di cui all’art 492bis cpc è paradigmatica del disinvestimento e del disinteresse verso la sorte degli uffici NEP i quali, al contrario, potrebbero dare un grande contributo al recupero di efficienza da parte della Giustizia tutta. Tale mancata attuazione è per CGIL CISL e UIL pregiudizievole per la ripresa di ordinarie relazioni sindacali e sarà oggetto di ulteriori iniziative di lotta nei prossimi mesi.

Per i motivi sopra esposti CGIL CISL e UIL chiedono il ritiro della suddetta circolare, invitando tutti i soggetti interessati alla sua disapplicazione. Tale invito è in particolare rivolto ai lavoratori in quanto l’attività di formazione in favore di soggetti esterni alla pubblica amministrazione non è prevista dal profilo professionale di appartenenza.  CGIL CISL e UIL saranno anche legalmente al fianco degli ufficiali giudiziari per la tutela dei loro diritti e della loro dignità.

Distinti saluti

Roma, 15 luglio 2019

 

FP CGIL                                                CISL FP                                                UIL PA

Russo                                                     Marra                                                  Amoroso

 

La presente e-mail è stata trasmessa ai sensi del Codice penale art. 616 ed ai sensi del Dlgs 196/2003 artt. 7, 9 e 24