28 giugno 2019

Sciopero dei lavoratori dell’organizzazione giudiziaria

 

La data 28 giugno p.v. non è stata scelta a caso, ha una sua motivazione: è l’ultimo giorno lavorativo prima della scadenza del termine concordato con il Ministro per l’integrale scorrimento delle graduatorie formate in attuazione delle procedure previste dall’art. 21 quater L. 132/2015.

Entro questa stessa data tutti i contenuti dell’accordo del 27 aprile 2017 dovevano essere portati a compimento, ci riferiamo in particolare al passaggio degli ausiliari in seconda area, ai passaggi giuridici all’interno delle aree, alla pubblicazione dei bandi ex art. 21 quater per gli informatici, per i contabili e per i linguistici.

Abbiamo voluto concedere la possibilità all’Amministrazione di mantenere l’impegno sottoscritto. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, e noi faremo di tutto per farci sentire.

Vogliamo ricordare a tutti che gli unici servizi da assicurare nelle giornate di sciopero sono quelli essenziali (Celebrazione Processi solo con detenuti, T.S.O. Trattamento Sanitario Obbligatorio, Esecuzioni Provvedimenti Misure Cautelari, Direttissime, etc..). Sicuramente qualcuno proporrà innumerevoli fascicoli con un solo caso di questi ma prima di accettare verificate e chiedete di rispettare la vostra protesta legittima.

Lo sciopero non è per il sindacato ma ciascuno lo fa per se stesso, a tutela della propria dignità e per il rispetto che deve essere dovuto come lavoratore in generale e in particolare come lavoratore della giustizia il quale per troppo tempo è stato calpestato.

È ora di dire basta gridandolo ad alta voce e non davanti alla macchinetta del caffè dove nessuno può ascoltarci.

Questo è il momento giusto e potrebbe essere anche l’ultima occasione per rivendicare i nostri diritti.

Cari colleghi, Giovanni Falcone diceva: “Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così, solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è, allora, che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”.

Da pagare ci sarà la trattenuta dallo stipendio di una giornata di lavoro, ma crediamo che la dignità di ognuno valga molto di più. 

Il 28 giugno 2019 facendo sciopero potrai tutelare i tuoi interessi e la tua immagine e la tua dignità. Cigl Cisl e Uil ti hanno dato la possibilità di farlo.

FP CGIL                                                                       CISL FP                                                                    UIL PA

Meloni                                                                           Marra                                                                      Amoroso

 

Roma, 21 giugno 2019