Dopo essere stati costretti a indire lo stato di agitazione e conseguente sciopero per la mancata applicazione dell’Accordo del 26 aprile 2017, oggi dobbiamo fare nostre le giuste doglianze/lamentele dei lavoratori che ancora una volta si vedono bistrattati da una Amministrazione che pretende sempre di più dai propri dipendenti, e nulla dà.

Il cedolino di giugno lascerà ancora una volta i lavoratori a bocca asciutta poiché in esso, non ci sarà il giusto adeguamento stipendiale per le progressioni economiche già effettuate con i relativi arretrati di 18 mesi (decorrenza 1° gennaio 2018).

Siamo stanchi di sentire le varie giustificazioni, che riteniamo inopportune, immotivate e dilatatorie delle Amministrazioni coinvolte.

Chiediamo pertanto che il problema venga risolto immediatamente, anche con l’emissione di un cedolino speciale entro il mese di giugno.

La mancanza di risposte aggraverà il malessere dei Lavoratori, già provati da enormi ritardi, come quello che si sta determinando con la mancata convocazione, a tutt’oggi della trattativa sul FUA 2018.

I lavoratori sono stanchi di subire ritardi per l’incompetenza di chi percepisce stipendi elevatissimi contro chi ha una remunerazione media di circa 1.200 euro mensili.

CGIL CISL e UIL chiedono più rispetto e dignità verso i Lavoratori della GIUSTIZIA.

Lavoratori, oramai sfiduciati verso un’Amministrazione che non ritengono più affidabile nel rispettare e mantenere termini e impegni sottoscritti, e che con forza e una grande e massiccia partecipazione, sosterranno la programmata mobilitazione messa in atto da CGIL, CISL e UIL.

Roma, 5 giugno 2

 

                                          FP CGIL                                              CISL                                    UILPA   

                                          Meloni                                                Marra                                  Amoroso