Si è svolto questa mattina il programmato confronto sui contenuti dello schema di Decreto Interministeriale in materia di modalità e criteri per l’assunzione di 35 dirigenti di istituto penitenziario di livello dirigenziale non generale ex art.1 comma 308 L.145/2018.

All’inizio dell’incontro il Capo Dipartimento Basentini  ha sottolineato come l’assunzione dei dirigenti penitenziari dimostra l’attenzione del Governo verso il mondo penitenziario ed in particolare verso l’organizzazione degli istituti. Il direttore Generale Buffa, dal canto suo, ha illustrato per sintesi i contenuti del provvedimento ed ha precisato che lo strumento del decreto interministeriale per disciplinare la procedura assunzionale dei dirigenti di istituto penitenziario è stato previsto dalla norma e precisamente dall’art.1 comma 309 L.145/2018.

Nel corso della riunione FP CGIL CISL FP e UIL PA hanno evidenziato:

  •  la discriminazione posta in essere dall’art.2 n.5 il quale individua quale titolo di studio richiesto l’ammissione al concorso unicamente la laurea magistrale o specialistica nelle materie giuridiche ed economiche. Tale circostanza, infatti,  preclude la partecipazione alla procedura concorsuale a tutti quei lavoratori di area terza che, pur avendo diretto o dirigendo con merito strutture penitenziarie, in particolare minorili o di esecuzione penale esterna, sono in possesso di titoli di studio universitari in materie umanistiche o sociali ovvero in materie tecniche;
  •  la esiguità della percentuale dei posti riservati al personale dipendente dell’amministrazione (solo il 15%);
  •  la opportunità di predisporre e rendere disponibile per i concorrenti una banca dati dei quiz relativi alla prima prova   scritta il cui superamento è condizione indispensabile per l’ammissione alle prove successive;
  •  la necessità di circoscrivere il novero delle materie della prova orale per evitare che la vastità degli argomenti possa favorire arbitri e quindi determinare l’insorgere di contenziosi;
  • la opportunità che l’accertamento della conoscenza della lingua straniera e delle capacità informatiche avvenga in un momento precedente o successivo al colloquio;
  •  la esiguità dei posti messi a concorso (solo 35);
  •  la necessità di costruire una dirigenza unica consentendo l’accesso alla stessa anche al personale che svolge attività meramente amministrativa;
  •  la opportunità di innalzare il limite massimo di età previsto per partecipazione alla procedura concorsuale, fissato dallo schema di decreto fino ad un massimo di 40 anni di età;
  •  la necessità di procedere senza indugio alla firma del decreto ed alla pubblicazione del bando al fine di dotare del dirigente i tanti istituti che sono privi al momento di tale importate figura professionale.

Nella replica conclusiva la parte pubblica ha dato assicurazioni in merito alla predisposizione della banca dati mentre ha invocato vincoli di legge in merito alla determinazione della quota del 15% di riserva dei posti in favore del personale interno.

Al termine dell’incontro il Direttore Generale Buffa ha salutato i presenti preannunciando l’imminente passaggio ad altro incarico.

Roma, 14 maggio 2019

 

FP CGIL                                               CISL FP                                                     UIL PA

Oliverio                                                 Marra                                                         Amoroso

 

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