Alle lavoratrici ed ai lavoratori  giudiziari

NON CI FERMEREMO

 

Care colleghe e cari colleghi

Ieri abbiamo prodotto le nostre osservazioni sulla bozza del Decreto Interministeriale relativo ad una parte del piano assunzioni. Osservazioni che riteniamo puntuali e analitiche e che si riferiscono alla somma degli impegni assunti e formalizzati in atti normativi.

Noi vogliamo la piena attuazione degli accordi: è un passaggio fondamentale e sentito dai lavoratori.

Non affrontare complessivamente l’attuazione dell’Accordo del 26 aprile 2017 significa tradire il patto stretto con i lavoratori ed i loro rappresentanti, non dispiegare tutte le potenzialità assunzionali significa peggiorare in modo drammatico le condizioni di lavoro e, come successo a Torino, firmare la dichiarazione di resa per impossibilità di rendere giustizia ai cittadini.

Vogliamo un processo che si muova in modo complessivo e integrato, perché solo da questo possono nascere le soluzioni al declino inarrestabile dei servizi che si evidenzia nella situazione di degrado inammissibile per un servizio pubblico essenziale, dove la perdita dei diritti dei lavoratori fa da contraltare alla perdita dei diritti dei cittadini.

Vogliamo un processo di innovazione organizzativa che metta al centro la riqualificazione professionale dei lavoratori e l’occupazione, che riconosca ai lavoratori il diritto alla carriera, metta fine al periodo buio dei blocchi del turn over e si ponga l’obiettivo della piena occupazione, che ridetermini in modo congruo il fabbisogno professionale abbandonando la logica del ribasso e dell’appiattimento professionale.

Vogliamo che si ponga finalmente fine alla stagione del precariato senza diritti, dove la logica della sostituzione del personale di ruolo ha assunto le forme più fantasiose ed inammissibili: la buona occupazione è condizione fondamentale per il rispetto della dignità dei lavoratori.

PER QUESTO NOI NON CI FERMEREMO:

IN ASSENZA DI RISPOSTE SI INTENSIFICHERANNO LE AZIONI DI LOTTA FINO ALLO SCIOPERO DEL PERSONALE, IN DIFESA DELLA DIGNITÀ DEL LAVORO, PERCHÈ LA GIUSTIZIA TORNI AD ESSERE UN DIRITTO CERTO E FRUIBILE DAI CITTADINI. NELLE MORE DEI PRIMI RISCONTRI FAVOREVOLI CGIL CISL E UIL RAFFREDDANO LE RELAZIONI SINDACALI VALUTANDO VOLTA PER VOLTA LE INIZIATIVE DA PRENDERE, COMPRESA LA ROTTURA DELLE RELAZIONI SINDACALI.

 

Roma, 17.04.2019

 

FP CGIL                                                                CISL FP                                                            UIL PA

Meloni                                                                   Marra                                                                Amoroso

 

La presente e-mail è stata trasmessa ai sensi del Codice penale art. 616 ed ai sensi del Dlgs 196/2003 artt. 7, 9 e 24