In riferimento alla replica della Presidente della Corte d’ Appello dott.ssa Marina Tavassi alla nota del coordinatore provinciale della nostra struttura milanese dott. Domenico Silipigni del 28 gennaio u.s. , a noi pervenutaci via e – mail ieri 4 febbraio, si ritiene che sarebbe risultato proprio strano un tono conciliativo della nota del nostro dirigente sindacale a fronte della gravità delle affermazioni fatte dalla Presidente in occasione del discorso inaugurale dell’ Anno Giudiziario milanese con riferimento alla c.d. “ quota 100 “. Non ci risulta affatto che il legislatore intendesse limitare “ l’esodo dei dipendenti pubblici “ – come ufficialmente non ha fatto - : rimaneva per i dipendenti pubblici incertezza circa il trattamento di fine servizio e i tempi della sua corresponsione. Quindi non si ravvisa alcuna interpretazione  tendenzioso e scorretta, ma la giusta preoccupazione del sindacalista a difesa dei diritti dei lavoratori della Giustizia, sempre con l’onestà  intellettuale propria degli uomini della nostra Organizzazione Sindacale.

La UIL è il sindacato dei cittadini e proprio per questo attenta a tutti i servizi che lo Stato deve rendere ad ognuno con efficienza ed efficacia la realizzazione dei quali  sicuramente non deve però comprimere i  diritti di alcuni a favore di altri.

Circa la sua dichiarata esistenza di un piano di emergenza è singolare che lo stesso - emesso nel settembre 2015, approvato il mese successivo dai Capi degli Uffici Giudiziari milanesi, aggiornato ed integrato nel mese di giugno 2018 – a più di tre anni di distanza non sia stato  portato a conoscenza di tutto il personale e dei suoi rappresentanti sindacali e reso operativo con le indispensabili prove di evacuazione.

Roma 06 febbraio 2019

Il Coordinatore Nazionale
Domenico Amoroso

 

In Allegato:
lettera con indirizzi inviata via PEC