On. Vittorio Ferraresi
Sottosegretario alla Giustizia
Dott. Raffaele Piccirillo
Capo di Gabinetto
Dott.ssa Barbara Fabbrini
Capo Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria
Dott.ssa Gemma Tuccillo
Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità
Dott. Renato Romano
Direttore Generale degli Archivi Notarili
e per conoscenza
Dott. Bernardo Petralia
Capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria
Con circolare del 13 gennaio scorso, inviata a tutte le strutture periferiche, l’amministrazione penitenziaria, in vista dell’attuazione della campagna vaccinale anti Covid-19 del personale, ha avviato un censimento diretto a conoscere la volontà di adesione alla predetta campagna da parte di ciascun operatore penitenziario (allegato 1).
L’iniziativa dell’amministrazione penitenziaria, che è lodevole, impone alle scriventi organizzazioni sindacali di segnalare la necessità, in ossequio all’obbligo di sicurezza che grava sul datore di lavoro, anche pubblico, che tutte le altre articolazioni ministeriali si attivino per avviare con modalità analoghe la campagna vaccinale anti-Covid su base volontaria per tutti gli altri lavoratori della Giustizia.
Giova precisare che le attività del Ministero della Giustizia, a causa della pandemia, solo in minima parte hanno subito una contrazione in ragione della loro natura di servizio pubblico essenziale: gli uffici giudiziari, soprattutto a partire dal mese di giugno, le strutture penitenziarie, anche minorili e dell’esecuzione penale esterna, e gli archivi notarili non hanno mai smesso di erogare servizi all’utenza e ciò grazie all’apporto dei lavoratori che sono stati chiamati ad effettuare la loro prestazione lavorativa in massima parte on site. La conseguenza di tale abnegazione è sotto gli occhi di tutti: non si contano i casi di contagio (e purtroppo di decesso) tra i lavoratori della Giustizia soprattutto tra quelli che, in ragione della specificità delle mansioni svolte, hanno operato sul territorio, a diretto contatto con i cittadini, come gli ufficiali giudiziari e gli assistenti sociali, tra quelli che sono stati chiamati a spostarsi perché applicati in altri uffici, perché in missione o perché impegnati in attività ispettive e tra quelli che hanno lavorato in stretto contatto con l’utenza perché impegnati nelle attività di sportello e nelle udienze penali e civili.
Per quanto sopra esposto appare necessario, a parere delle scriventi, che la fase propedeutica alla campagna vaccinale definisca, oltre alla mera ricognizione rispetto alla volontà di adesione da parte dei lavoratori, le necessarie priorità, riferite alle specifiche condizioni di esposizione al rischio in ambito lavorativo, coerenti con quelle definite nel Piano Nazionale predisposto dalle Autorità competenti in relazione ai lavoratori addetti ai servizi essenziali, in particolare nella individuazione delle tempistiche previste per tali specificità.
Per i motivi sopra esposti FPCGIL CISL FP e UIL PA chiedono che ciascun Dipartimento ponga in essere quanto necessario al fine di garantire l’efficacia del processo a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori maggiormente esposti ai rischi di contagio.
Confidando in un positivo riscontro, si porgono distinti saluti
Roma, 14 gennaio 2021
FP CGIL CISL FP UIL PA
Meloni/Prestini Marra Amoroso
La presente e-mail è stata trasmessa ai sensi del Codice penale art. 616 ed ai sensi del Dlgs 196/2003 artt. 7, 9 e 2