Alla Camera Penale di TRIESTE Al Presidente dell’Ordine degli Avvocati di TRIESTE e p.c. Al Ministero della Giustizia ROMA Al Presidente della Corte d’Appello di TRIESTE Al Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di TRIESTE Al Presidente del Tribunale di TRIESTE Al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di TRIESTE Al Presidente della Sezione Penale del Tribunale di TRIESTE Al Presidente dell’Ufficio G.I.P. presso il Tribunale di TRIESTE Al Dirigente del Tribunale di TRIESTE Al Presidente e Componenti della Giunta dell’U.C.P.I. ROMA oggetto: delibera della Camera Penale di Trieste su inadempienze Ufficio Liquidazioni del Tribunale di Trieste. PREMESSO quanto a conoscenza di queste OO.SS.:  La liquidazione dei compensi per gratuito patrocinio agli avvocati è un problema che si protrae da anni;  Negli ultimi venti anni il personale amministrativo della Giustizia non ha mai avuto il riconoscimento né economico né giuridico per il lavoro svolto, situazione aggravatasi gli ultimi dieci anni con il blocco totale dello stipendio e del turn over. Anni in cui il personale giustizia ha nonostante tutto garantito il buon funzionamento della macchina giustizia. Anni in cui il personale si è più che dimezzato ma le competenze ed i carichi di lavoro si sono ben che triplicati;  Che dopo appunto molti anni di disguidi vari e disagi, di cui giustamente viene a lamentarsi la Camera Penale e l’Ordine degli Avvocati, l’attuale Dirigenza ha preso in mano la situazione ed ha istituito nel GIUGNO 2019 appunto “l’Ufficio Unico Liquidazioni del Tribunale di Trieste”, con l’unificazione dei tre uffici, civile e penale (Dibattimento e G.I.P.), per poter meglio gestire e rispondere appunto ai doveri della P.A. verso l’utenza. Tale ufficio era stato organizzato con ben sette addetti: 2 Funzionari, 3 Assistenti Giudiziari (di cui uno in applicazione dall’ufficio UNEP), 1 sottoufficiale della Guardia di Finanza (per gentile concessione), 1 operatore giudiziario. 1 funzionario ed 1 assistente addetti all’ufficio spese di giustizia; e 1 funzionario, 2 assistenti, 1 Finanziere ed 1 operatore giudiziario dedicati al Gratuito Patrocinio, rimborsi periti e testi. Come si dice che: “la fortuna è cieca ma la sfortuna….”, accadde che dopo lo sforzo di un trasloco, la riorganizzazione, anzi l’organizzazione di un ufficio tout-court; al finanziere non viene rinnovato il distacco e rientra alla Guardia di Finanza; 1 assistente (neo assunto) vince un altro concorso e si licenzia; l’ufficio si trova quindi nel pieno dell’organizzazione del lavoro quando gli vengono a mancare due unità. Per volere della Dirigenza, proprio per la gravità dell’arretrato accumulatosi negli anni precedenti, le due unità mancanti vengono immediatamente sostituite: 1 con un altro assistente giudiziario (tolto dal G.I.P.) e l’altro chiedendo alla responsabile della sezione penale del Tribunale di trovare il modo di aiutare l’ufficio liquidazioni, spalmando così la liquidazione dei testi al personale della cancelleria penale per sgravare un po’ l’ufficio liquidazioni;  Da un anno c’era si un dialogo in corso tra Camera Penale, Ordine degli Avvocati e Tribunale per la stipula di un protocollo operativo condiviso saltato però al momento della sottoscrizione per volontà della Camera Penale e l’Ordine degli Avvocati che, a quanto affermato nella delibera, hanno ritenuto irricevibili certe obiezioni della Dirigenza del Tribunale (che forse però, per la competenza nell’organizzare gli uffici ben sapeva che era l’unico modo per garantire un buon andamento dell’ufficio; i tempi troppo contingentati in un così fragile equilibrio del personale a disposizione, con l’aiuto di due unità, che garantiva il protocollo, sarebbero comunque riusciti a consolidare una continuazione ed una concreta spallata all’arretrato). In quest’anno però riprendendo il detto che “la fortuna è cieca ma la sfortuna….”, l’assistente venuto a sostituire quello vincitore di concorso, è mancato per più di due mesi; c’è stata una ispezione ministeriale che certamente non facilita l’ordinaria “routine” lavorativa e, non ultimo, e non di poco conto ci si è messo poi da febbraio anche il CORONAVIRUS;  Che l’ufficio risulta difficilmente raggiungibile anche telefonicamente, forse perché non vi è un presidio previsto per l’ufficio in questione trattando atti che non sono stati inseriti dalle determinazioni dei Presidenti della Corte d’Appello e del Tribunale tra quelli da mettere in presidio e che, se pur considerati “indifferibili” (per la mole di arretrato) vengono smaltiti in smart-working e non in presenza;  Che l’emergenza sanitaria impone sì alla Pubblica Amministrazione di dover provvedere con solerzia, più di prima, ai propri doveri (e questo viene garantito infatti da tutte le attività previste dal D.L. e le attività indifferibili previste, per le quali sono stati istituiti dei presidi e dei turni con il personale del Tribunale), ma non è certo colpa dell’Amministrazione Giustizia se gli Avvocati sono privi di sicuri stipendi e comode prospettive pensionistiche (né tantomeno del personale amministrativo dipendente o della Dirigenza del Tribunale), né delle attività che sono state inserite come urgenti ed essenziali da mantenere operative, decisione presa dal Governo e dalla parte Politica, alla quale l’Amministrazione non poteva che sottostare;  Che le varie denunce del malfunzionamento dell’ufficio deputato alla gestione delle pratiche di liquidazione/pagamento del Tribunale (compreso quindi l’ufficio GIP/GUP), che in alcun modo può essere paragonato ad altri uffici che non hanno il sotto organico che registra il Tribunale, sono state assolutamente prese in considerazione con l’istituzione appunto dell’ufficio unico di liquidazione del Tribunale di Trieste, e come già in premessa invece l’addetto al pagamento è stato prontamente sostituito (il primo); che risultano comunque non arrivati i fondi 2018 e 2019;  Che assolutamente è condivisibile il pensiero della necessità che gli uffici giudiziari provvedano con diligenza e senso del dovere alle liquidazioni dovute agli avvocati per il lavoro che i medesimi hanno già portato a compimento, spesso molti anni addietro;  Che l’obiettivo risulta essere stato garantito con ogni mezzo, applicazioni, utilizzo di personale non dipendente, lavoratori socialmente utili, la distribuzione al personale della cancelleria penale di una parte delle pratiche dell’ufficio; SICOGE e SIAMM sono assolutamente utilizzati ma dal personale che ha le credenziali date dal Superiore Ministero, quindi non tutto il personale può, pur volendolo operare con tali programmi; CONSIDERATO  Che si condivide che la Giustizia non può essere fermata e “messa in quarantena”, ed infatti sono stati istituiti dei presidi e delle turnazioni del personale per garantirli e l’istituzione dello smart-working per tutto l’ordinario e quanto indifferibile, garantendo così gli operatori giuridici tutti i diritti dei cittadini e degli stessi Avvocati;  Che il rispetto della dignità della professione forense passi anche attraverso il riconoscimento della legittima pretesa del pagamento di ogni spettanza maturata per lo svolgimento del lavoro svolto, ma non prescinde dal rispetto del lavoro svolto dagli operatori della giustizia;  Che non possono farsi ricadere sulla classe forense lacune organizzative è certo, ma è altrettanto certo che non possono farsi ricadere neanche sui dipendenti della giustizia che non hanno alcuna responsabilità sulla cronica carenza di personale e che forse in questi anni ha portato ad uno stress da lavoro correlato ed ad una frustrazione tale che all’ennesimo sollecito di prestazioni in maniera urgente ed emergenziale ( magari non dovute o conseguenti ad errori altrui, ai quali non si è stati messi in grado di porvi rimedio), scappi qualche malumore e qualche “sfogo”non proprio consoni, forse non giustificabili ma di certo COMPRENSIBILI; ed assolutamente non si possa affermare che l’emergenza CORONAVIRUS sia da considerare “l’ennesima giustificazione per rallentare e/o bloccare lo svolgimento del lavoro d’ufficio; PRESO ATTO Che le affermazioni e/o le allusioni lette all’indirizzo del personale giudiziario, sul documento di delibera dello stato di agitazione locale della Camera Penale, quelle sì, siano irricevibili. Le scriventi OO.SS., seppur consapevoli della grave situazione del momento, delle tensioni sociali e dei rischi che l’emergenza CORONAVIRUS si è portata dietro soprattutto verso le Partite IVA ed i liberi Professionisti, pur comprendendo la grave preoccupazione di tale organo per i propri iscritti, ricordando che per chi fosse in difficoltà è previsto un contributo di 600,00€ per il mese di marzo, da richiedere all’I.N.P.S. (che dovrebbe essere di 800,00€ per il mese di aprile), respingono ogni insinuazione riguardante il personale tutto del Tribunale di Trieste, in questo momento di difficoltà. Trieste, 23 aprile 2020 FP-CGIL CISL-FP UILPA Sterrentino Volpe Schiavini Roma, 13 giugno 2020