La cessazione del lockdown sociale e la ripartenza, sia pure scaglionata, delle realtà produttive del paese impone un radicale ripensamento dell’organizzazione del lavoro anche per gli Uffici e gli Istituti Penitenziari in indirizzo almeno fino al 31 luglio, data di cessazione dell’emergenza sanitaria.
Il quadro normativo emergenziale vigente è incentrato, ancora oggi, sulla massima cautela a tutela della salute dei lavoratori e della salute pubblica. Occorre pertanto trovare il giusto contemperamento fra la necessità di ripartenza e la primaria necessità di tutelare la salute dei lavoratori e degli utenti dei servizi pubblici.
Nel corso della cosiddetta fase 1, nella pubblica amministrazione, il lavoro agile ha assunto un ruolo determinante per il contenimento del contagio del virus e allo stesso tempo ha potuto assicurare sia pure in forma diversa la continuità dei servizi erogati dalle singole amministrazioni. Va detto comunque che nell’ambito dell’Amministrazione Penitenziaria si sono mantenuti elevati livelli di produttività.
Le disposizioni contenute nell’ultimo DPCM del 26 aprile 2020, concernenti la gestione della fase 2, confermano per la Pubblica Amministrazione, in maniera inequivocabile, quanto già disposto dall’art. 87 del decreto legge n. 18 dello scorso 17 marzo, pertanto, la modalità ordinaria della prestazione lavorativa resta il “lavoro agile”, fatta eccezione per i servizi indifferibili per l’espletamento dei quali, ove non sia possibile svolgere l’attività da remoto, andranno adottate tutte le misure di prevenzione previste.
In questa fase si rende non più procrastinabile un’attenta e condivisa valutazione di quanto necessario per assicurare il contenimento della pandemia in corso, anche alla luce del “Protocollo d’intesa per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici” del 3 aprile u.s., nonché del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID 19 negli ambienti di lavoro” del 24 aprile 2020, sottoscritti da CGIL CISL e UIL rispettivamente con il Ministro della Funzione Pubblica e con il Governo, che hanno demandato alla fase negoziale, mediante l’attivazione degli istituti del confronto e della contrattazione sui luoghi di lavoro, le scelte di applicazione delle misure e delle soluzioni organizzative da adottare.
Per quanto riguarda le peculiarità degli uffici e degli istituti in indirizzo CGIL CISL e UIL ritengono in particolare sia necessario:
- mantenere, anche in questa fase, la prevalenza della prestazione lavorativa mediante il lavoro agile;
- Attribuire rapidamente a tutto il personale la card per accedere ai sistemi informatici attualmente utilizzabili da remoto (Calliope, SiCoGe, Siamm, etc…);
- provvedere anche alla fornitura di tablet e computer laptop da assegnare al personale in smart working;
- prevedere la massima flessibilità negli orari di lavoro del personale accogliendo tutte le istanze dei lavoratori anche per tipologie di orario non contemplate dalla disciplina dell’orario di lavoro adottata nei singoli uffici / istituti;
- prevedere modalità di accesso presso le sedi subordinate al controllo della temperatura corporea mediante i cosiddetti termo scanner;
- provvedere alla sanificazione programmata degli ambienti di lavoro;
- prevedere una accurata pulizia quotidiana degli ambienti di lavoro;
- dotare tutto il personale dei necessari DPI (mascherine, guanti, visiere, etc) e provvedere, ove non sia stato già fatto, all’installazione di erogatori di soluzioni disinfettanti a funzionamento automatico;
- prevedere in via cautelativa l’obbligo di indossare la mascherina protettiva per tutto il tempo di permanenza nel luogo di lavoro, con la sola eccezione di quando si permane, da soli, nella propria stanza;
- prevedere in via cautelativa l’obbligo di indossare la mascherina protettiva per tutti coloro che fanno accesso dall’esterno;
- prevedere per il personale che maneggia documenti, corrispondenza, plichi e fascicoli cartacei, ovvero merce di qualsiasi genere proveniente dall’esterno, l’utilizzo obbligatorio di guanti protettivi monouso;
- prevedere l’utilizzo di divisori in plexiglass per gestire in piena sicurezza gli spazi interni ed eventuali postazioni di front office;
- prevedere il divieto assoluto di assembramento di persone nei luoghi comuni, nei corridoi e nelle stanze;
- assicurare in tutti gli ambienti di lavoro la necessaria distanza di sicurezza fra le persone;
- prevedere che in ciascuna stanza possa trovare allocazione una sola persona, a prescindere dalle postazioni di lavoro ivi esistenti a meno che la stessa non sia di metratura adeguata ad ospitare più persone e sia dotata di finestra e quindi costantemente areata;
Per la quanto riguarda i servizi educativi da svolgersi all’interno degli istituti di detenzione ed in particolare per quelli svolti dai Funzionari Giuridico Pedagogici è necessario adottare modalità organizzative supplementari rispetto a quelle adottate nella generalità degli uffici, ciò al fine di garantire la massima sicurezza sanitaria sia per gli operatori che per la popolazione detenuta.
CGIL CISL e UIL, in considerazione della necessita di tenere costantemente aggiornato il documento di valutazione dei rischi in relazione all’evolversi dell’emergenza epidemiologica in corso ritengono necessario rafforzare la sorveglianza sanitaria mediante la continua interazione tra medico competente, datore di lavoro, RLS e RSPP; ritengono altresì necessario individuare – sempre con la collaborazione del medico competente - le attività di screening necessarie per valutare preventivamente e monitorare successivamente le condizioni di salute del personale che sarà maggiormente esposto al rischio di contagio.
Alla luce di quanto sopra, CGIL CISL e UIL, anche al fine di individuare le attività indifferibili di cui alla nuova direttiva n. 3 della Funzione Pubblica, chiedono nel più breve tempo possibile, in modalità video conferenza, in ciascuna delle sedi di contrattazione indicata in indirizzo, l’attivazione di un tavolo di confronto e di contrattazione decentrata ai sensi degli artt. 5 e 7, comma 6 lett. k) del CCNL Funzioni Centrali 2016-2018 relativamente alle misure concernenti la salute e la sicurezza sul lavoro, nonché l’attivazione del sistema di partecipazione sindacale, ove ricorresse il caso, per la condivisione di ogni ulteriore misura organizzativa rammentando che, in questa delicata fase, le relazioni sindacali richiedono ancor più comportamenti orientati alla trasparenza, correttezza, lealtà e buona fede, motivo per il quale le scriventi auspicano il più proficuo confronto anche al di là di qualsivoglia previsione contrattuale.
Si anticipa sin d’ora che qualsiasi comportamento assunto riconducibile ad inottemperanza delle norme vigenti sarà perseguito nelle sedi opportune e segnalato all’Ispettorato previsto presso il Dipartimento della Funzione Pubblica.
Distinti saluti.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesca Valentini Marco Sozzi Luigi Montesanto
Roma, 8 maggio 2020
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