Le scriventi organizzazioni sindacali, lo scorso 9 dicembre, con la nota che si allega in copia (all 1), hanno lamentato la circostanza che il Direttore Generale dei servizi informativi automatizzati (che non ha alcuna competenza in materia di gestione del personale degli uffici giudiziari), nel disciplinare il servizio di multivideoconferenza (MVC) (tale servizio adotta una tecnologia digitale basata su moderni apparati robotizzati e sull’uso estensivo della domotica che consente la gestione da remoto degli apparati da una sala di regia situata non presso il fornitore ma presso la Scuola di Formazione della Polizia Penitenziaria di Roma), avesse assegnato, con apposita circolare (all 2), al personale impegnato nell’assistenza in udienza mansioni di smistamento di telefonate, in particolare, tra imputati detenuti e difensori, da svolgersi contestualmente alla redazione dei verbali. In particolare CGIL CISL e UIL hanno sostenuto che le predette mansioni che non rientravano nelle attribuzioni dei profili professionali interessati (in particolare cancelliere esperto ed assistente giudiziario), che la circolare in parola non era stata inviata alle organizzazioni sindacali a titolo di informazione e che in tema di disciplina delle mansioni e di riflessi sulla qualità del lavoro e sulla professionalità delle innovazioni tecnologiche inerenti la organizzazione dei servizi esisteva rispettivamente una riserva di confronto con le organizzazioni sindacali (art. 5 CCNL Funzioni Centrali) ed una riserva di contrattazione (art. 7 n. 6 lett. v CCL Funzioni Centrali).

Orbene, in attesa, ormai da cinque mesi, di una risposta, è emersa una ulteriore criticità con riferimento al medesimo servizio: la gestione delle operazioni preliminari all’attivazione della sessione in multivideoconferenza (recarsi presso l’aula di MVC almeno 45 minuti prima dell’inizio dell’udienza; contattare la sala regia; seguire le istruzioni dalla stessa dettata per le prove di funzionamento di telefoni e monitor ecc.). Tale attività, infatti, secondo quanto risulta, è stata svolta da personale esterno all’amministrazione fino al 30 aprile scorso. Dal mese in corso, invece, giusta disposizione del Direttore Generale per i servizi informativi automatizzati, non comunicata alle organizzazioni sindacali, la stessa sarà svolta fino al 31 maggio pv e comunque fino a nuovo ordine direttoriale dal personale informatico dei CISIA.

La predetta decisione è singolare atteso che la circolare del 20 novembre scorso (all 2) afferma che tale attività è svolta dal referente dell’ufficio giudiziario il quale non può essere un informatico. Ed invero basta una semplice lettura delle declaratorie dei profili professionali dell’assistente informatico e del funzionario informatico per comprendere che non compete a questi lavoratori lo svolgimento delle attività preliminari di cui in premessa. Gli informatici di seconda e terza area non sono tecnici audio/video né svolgono le mansioni esecutive richieste per l’effettuazione dei test funzionali prima dell’udienza. Ben altre è più qualificate sono le attività che questi lavoratori devono svolgere nell’interesse del buon funzionamento dei servizi negli uffici giudiziari. Pur essendo lo sviluppo di tutte tecnologie basato su soluzioni di tipo informatico, non è possibile accettare che, con una ardita semplificazione, la competenza dei CISIA venga arbitrariamente ed unilateralmente allargata a dismisura dall’Amministrazione andando a incidere sul diritto alla mansione dei lavoratori e stravolgendo la realtà operativa dei CISIA. La tendenza ad attribuire al ruolo del personale tecnico e dei CISIA competenze trasversali, per ogni tipo di sistema ed impianto tecnologico, appartiene alla logica di un passato remoto che dovrebbe essere ormai stata superata in un mondo dove la specializzazione costituisce un valore e un vincolo oggettivo. Inoltre risulta che la DGSIA, pur definendo l’attività in questione come indifferibile ed urgente, non l’abbia mai inserita nei contratti di assistenza con valenza squisitamente informatica né l’abbia ricompresa nella nuova gara di assistenza informatica in corso di aggiudicazione. Corre anche l’obbligo di segnalare che, nei primi incarichi eseguiti, il personale CISIA è stato oggetto di forti ed indebite pressioni da parte degli uffici affinché la permanenza presso la sede si protraesse per l’intera durata del processo, anche fino a tarda ora. Inoltre i dirigenti CISIA stanno procedendo a conferire incarichi che richiedono spostamenti sul territorio, anche consistenti, con l’uso intenso dei mezzi pubblici. Si rammenta che permane l’emergenza sanitaria a livello nazionale. Tale circostanza dovrebbe consigliare particolare prudenza sì da evitare assolutamente prestazioni d’opera rese al di fuori delle sedi di lavoro ordinarie, come peraltro raccomandato dai numerosi provvedimenti emergenziali emessi. Al riguardo sono stati segnalati anche episodi di violazione delle norme sanitarie laddove alcuni tecnici sono stati inviati ad eseguire l’incarico senza che ad essi fossero forniti i dispositivi di protezione individuali. Sul punto si segnala che alcuni CISIA sono tuttora sprovvisti di DPI.

Il problema che si pone allora è quello di individuare chi, in assenza di personale esterno, debba svolgere l’attività di referente dell’ufficio giudiziario nelle attività di MVC e chi debba assicurare lo smistamento delle telefonate, in particolare, tra imputati detenuti e difensori, durante l’udienza, attività quest’ultima inopinatamente assegnata al verbalizzante. Più in generale occorre aprire da subito una riflessione sull’impatto che già oggi, soprattutto in questa fase di emergenza, stanno avendo le nuove tecnologie, specie in tema di conference call, su professionalità ed organizzazione degli uffici giudiziari, giudicanti e requirenti. Solo attraverso un confronto serio e leale con il sindacato, che su questa materia è interlocutore necessario secondo le norme contrattuali sopra richiamate, si potranno evitare gli abusi posti in essere con le decisioni unilaterali di cui in premessa le quali hanno trasformato i verbalizzanti in factotum e gli informatici in inservienti.

Per i motivi sopra esposti, CGIL CISL e UIL chiedono la convocazione senza indugio di un apposito incontro, secondo la modalità della conference, e, nelle more, chiedono la sospensione delle decisioni già adottate in tema di svolgimento delle operazioni preliminari alle multivideoconferenze e di smistamento delle telefonate in udienza.

Con riserva di ulteriori iniziative in caso di negativo riscontro, si porgono distinti saluti.

Roma, 6 maggio 2020

 

                            FP CGIL                                             CISL FP                                                          UIL PA

                            Russo                                                   Marra                                                           Amoroso

 

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