DISCIPLINA FASE DUE EMERGENZA CORONAVIRUS

 

I RISULTATI DELLA RIUNIONE DI OGGI

 

Si è svolto nella tarda mattinata di oggi, in modalità conference call, l’incontro con i vertici dell’amministrazione giudiziaria sulla disciplina della fase due della emergenza da COVID-19. Per la parte pubblica hanno partecipato il Direttore Generale del personale Leopizzi e, in una fase successiva, il capo dipartimento Fabbrini.

Il Direttore Generale ha illustrato i contenuti della nuova proposta dell’amministrazione, che pubblichiamo, elaborata a seguito delle osservazioni formulate per iscritto da CGIL CISL e UIL e dalle altre organizzazioni sindacali.

CGIL CISL e UIL hanno espresso forti perplessità sulla carenza di garanzie in merito alla esigibilità dell’accordo presso gli uffici dell’amministrazione centrale e periferica. Infatti, benchè richiesto da CGIL CISL e UIL, l’amministrazione non ha specificato quali misure adotterebbe nella ipotesi, tutt’altro che remota, di violazioni dell’accordo da parte della dirigenza degli uffici.

CGIL CISL e UIL hanno inoltre lamentato:

  • l’assenza di un esplicito riconoscimento, nella premessa dell’accordo, dello Smart Working come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa. Tale carenza legittimerebbe il comportamento di dirigenti e capi degli uffici volto ad attuare un massiccio rientro dei lavoratori negli uffici giudiziari. Questa modalità di lavoro dovrà continuare nell’attuale consistenza numerica.
  • il mantenimento nell’articolato del richiamo a turnazioni e ad altre tipologie di orario di regola non adottati negli uffici se non per particolari categorie di lavoratori (conducenti di automezzi). CGIL CISL e UIL avevano chiesto con forza la eliminazione dei predetti riferimenti in quanto rischiavano di delegittimare i tavoli negoziali di posto di lavoro.
  • l’assenza di ogni riferimento alle modalità di attuazione del co-working;
  • l’assenza di riferimenti precisi alla tipologia di Dispositivi di Protezione Individuale da fornire ai lavoratori in relazione alla specificità delle mansioni svolte (Conducenti di automezzi, addetti al front office ed all’udienza).
  • l’assenza di ogni riferimento alla gestione delle udienze e degli accessi agli uffici soprattutto nei primi giorni di ripresa delle attività ordinarie.
  • il mancato accoglimento delle richieste in tema di UNEP. Su tale argomento CGIL CISL e UIL avevano chiesto la individuazione di misure di prevenzione specifiche per l’UNEP e per gli ufficiali giudiziari e la predisposizione di un collegamento telematico stabile con le autorità sanitarie locali per acquisire ogni dato utile al fine di effettuare l’accesso alle abitazioni in sicurezza. Ebbene l’amministrazione sul punto si è solo riservata di emanare una circolare sì rifiutandosi di concordare alcunché con il sindacato. Sull’attuazione dell’art. 492 bis cpc e sulla realizzazione del progetto tablet, pure rivendicati da CGIL CISL e UIL, l’amministrazione si è limitata a rimettere ogni decisione ad un tavolo tecnico, fermo su un binario morto da un anno e mezzo, sì rifiutando di assumere ogni impegno. Inoltre in tema di ricezione telematica degli atti, di pagamenti on line dei diritti e di collegamenti telematici con le cancellerie l’amministrazione non ha fatto alcun riferimento specifico.
  • il mancato riferimento al benessere organizzativo e alla valorizzazione dei lavoratori, in attuazione dell’Accordo del 26.04.2017
  • La mancata programmazione della formazione del personale, attraverso l’inizio dell’attività della Commissione Paritetica.

CGIL CISL e UIL hanno ribadito la centralità della tutela della salute dei lavoratori come fine della loro azione in questa fase negoziale ed hanno precisato che su tale materia non sottoscriveranno alcun atto che contempli un arretramento rispetto ai diritti individuali di ciascun lavoratore ed alle prerogative riconosciute da legge e contratto alle organizzazioni sindacali.

La gravità della situazione sanitaria del Paese ha indotto il Governo, prima, ed il Ministro della Funzione Pubblica, poi, a sottoscrivere protocolli di intesa con le parti sociali (sindacati confederali e autonomi) sulla individuazione, attraverso il metodo del confronto con il sindacato, delle misure più idonee a tutelare la salute dei lavoratori.

In particolare, per le amministrazioni pubbliche, il 3 aprile scorso la ministra Dadone con CGIL CISL UIL ha sottoscritto un protocollo d’intesa che impegna le amministrazioni al confronto con le organizzazioni sindacali a tutti i livelli, prevedendo la segnalazione all’Ispettorato della Funzione Pubblica di quelle amministrazioni e quegli uffici che non permettono alle organizzazioni di rappresentanza di svolgere il proprio ruolo a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.

Tali atti negoziali per CGIL CISL e UIL non possono essere ignorati. Se il Ministro della Giustizia, attraverso i suoi capi dipartimento, nega gli impegni assunti con CGIL CISL UIL dalla sua collega di governo siamo di fronte a un evidente problema politico che non può vederci silenti.

NON SVENDEREMO I LAVORATORI LASCIANDOLI

ALLA MERCÉ DI DIRIGENTI E CAPI DI UFFICIO

Per i motivi sopra esposti non è stato raggiunto al momento alcun accordo. I lavori del tavolo negoziale si sono conclusi alle 14.00 circa. Vi terremo informati sugli sviluppi.

Roma, 30 aprile 2020

 

           FP CGIL                                                          CISL FP                                                                  UIL PA

          Russo                                                               Marra                                                                    Amoroso

 

La presente e-mail è stata trasmessa ai sensi del Codice penale art. 616 ed ai sensi del Dlgs 196/2003 artt. 7, 9 e 24