Nell’ambito delle relazioni sindacali, la contrattazione più complessa è quella che concerne i criteri di pagamento del Fondo Unico di Amministrazione (nel vigente CCNL Fondo Risorse Decentrate). Tale complessità discende innanzitutto dalla materia, essenzialmente tecnico-contabile, da disciplinare: la retribuzione accessoria delle migliaia di lavoratori della Giustizia e le loro progressioni economiche. La complessità deriva anche dalla circostanza che le trattative sono necessariamente interdipartimentali in quanto, coinvolgendo gli interessi di tutti i lavoratori della Giustizia, richiedono la partecipazione, nelle delegazioni di parte pubblica e di parte sindacale, dei vertici amministrativi e dei referenti sindacali di ciascuna delle amministrazioni della Giustizia: Amministrazione Giudiziaria; Amministrazione Penitenziaria; Amministrazione per la Giustizia Minorile e di Comunità, Archivi Notarili.
Come la consolidata prassi ultraventennale dimostra, la complessità sopra citata impone che la contrattazione de qua si articoli in più incontri ciascuno dei quali è preceduto dall’inoltro di una articolata proposta di accordo elaborata dalla Direzione Generale del Bilancio e della contabilità sulla base dei contributi offerti da ciascuna delle amministrazioni della Giustizia. Inoltre, da anni, l’apertura delle trattative è anticipata da riunioni presso alcuni dipartimenti (DAP, DGMC ed Archivi Notarili) nell’ambito dei quali le parti, pubblica e sindacale, operano un confronto preliminare sulla proposta di parte pubblica che consente di valutare al meglio le specificità di ciascuna amministrazione.
Bisogna poi considerare che la trattativa sul FUA si colloca, quest’anno, in un momento difficile e molto delicato per il Paese in cui occorre, nell’interesse della salute pubblica, che tutte le attività, anche quelle sindacali, siano svolte in sicurezza.
Orbene, con nota del 22 aprile scorso codesto superiore ufficio ha convocato per il 4 maggio pv le organizzazioni sindacali (ordine del giorno: “sottoscrizione del FUA 2019”) prevedendo la conference call solo per i vertici dei dipartimenti e la presenza fisica in via Arenula (sala Livatino) di un solo rappresentante per sigla.
Il contenuto della convocazione, alla luce delle considerazioni esposte in premessa, non consente alle scriventi organizzazioni sindacali di svolgere il proprio ruolo negoziale. Per tale motivo CGIL CISL e UIL chiedono che la riunione del 4 maggio si svolga, per ragioni di sicurezza, in modalità conference call per tutti i partecipanti e che le delegazioni di parte sindacale non subiscano limitazioni qualitative e quantitative in quanto non consentite da alcuna norma di legge o di contratto. Le stesse chiedono inoltre che la predetta riunione sia preceduta dall’invio alle organizzazioni sindacali, con congruo anticipo, di una articolata proposta di accordo da discutere nel corso dell’incontro e dalla convocazione di riunioni preliminari in conference call presso i dipartimenti dell’Amministrazione Penitenziaria e per la Giustizia Minorile e di Comunità e presso gli Archivi Notarili, secondo la consolidata prassi.
CGIL CISL e UIL confidano in un positivo riscontro e porgono distinti saluti
Roma, 23 aprile 2020
FP CGIL CISL FP UIL PA
Meloni/Prestini Marra Amoroso
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