Oggetto: EMERGENZA COVID-19 RICHIESTA INFORMAZIONI E INTERVENTI    

SS.LL,    

            

Carissime Colleghe e Colleghi,

 

seppure possa apparire scontato, lasciatemi passare il parallelo tra questa tragedia e quella della guerra.

E come durante la guerra, vengono fuori quelli che sono i comportamenti migliori della nostra gente, lo stringersi tutti insieme attorno a coloro che combattono in prima linea per salvare le nostre vite, spesso a danno delle loro.

Questi sono i momenti in cui riusciamo a dare piena mostra del nostro invidiato ingegno, come pure di quella generosità ed altruismo che destano stupore ed ammirazione nel resto del mondo: non ci conoscono abbastanza per stupirsi ancora!

Come in guerra, quindi, l’ordinario lascia il posto allo straordinario.

       Questo è il momento nel quale proprio noi, Dipendenti Pubblici siamo chiamati a dare un maggiore contributo per il bene della nostra collettività, perché , seppure dileggiati, scherniti e lesi per troppi lunghi anni, questo è il momento in cui la nostra gente ed il nostro Paese ha bisogno di noi, ha necessità del nostro impegno per avere accesso a quei “servizi fondamentali” che per troppo tempo sono stati dati per scontati.

Possiamo affermare che nel momento più buio, il Paese immobile riesce a continuare a muoversi perché si regge sulla sua Pubblica Amministrazione, sui suoi Pubblici Dipendenti, che, per quanto farraginosa la prima e vituperati i secondi, stanno dando prova di essere flessibili, capaci ed ingegnosi tanto da consentire alle famiglie, ai concittadini ed alle imprese di continuare ad avvalersi dei servizi essenziali: salute, risorse economiche, servizi necessari, ecc., utilizzando a piene mani la modalità lavorativa agile, sulla quale una sorda e sclerotica classe dirigente non avrebbe scommesso nulla!

Proprio perché concentrati nel continuare a dare i “servizi necessari” in questo momento tragico, con tantissimi di noi che rischiano la salute e la vita tutti giorni per questo scopo, con tanti di noi che la vita l’hanno già perduta, non possiamo condividere richieste che fanno parte della ordinaria attività di rivendicazione sindacale e che non attengono a questo momento straordinario.

Infatti, noi siamo i promotori di quanto altri stanno proponendo in questi giorni, noi abbiamo spinto - quando altri li ritenevano obiettivi irrealizzabili - affinché ’ quante più OO.SS. condividessero quegli stessi obiettivi e rivendicazioni importantissimi, che da oltre due mesi sono rimasti sospesi ma che faremo di tutto per portare a compimento.

Ma la priorità ora è altra!

         Sicuramente ci sarà il tempo per realizzare tutte le rivendicazioni sospese!

         Adesso è il tempo per l’impegno più arduo e assiduo allo scopo di tutelare la salute dei pubblici impiegati e dei colleghi della Giustizia nei luoghi di lavoro!

Questo è il momento di controllare che i presidi nei palazzi di giustizia non siano elefantiaci solo per soddisfare le incertezze di Dirigenti e Capi uffici, incapaci di affrontare la sfida della contemporaneità.

Questo è il momento di incalzare quei tanti Responsabili degli Uffici di Sorveglianza che pretendono tuttora una presenza di più del 50% del personale - mentre i Magistrati dello stesso ufficio sono in lavoro agile – rammentando loro che sono datori di lavoro e che risponderanno, come tali, della incauta inosservanza delle norme adesso stabilite per affrontare l’emergenza!

Questo è il momento di rappresentare a quella “Dirigenza cieca” che a fronte del rischio epidemiologico, convoca lavoratori e OO.SS. per la difesa nella “procedura conciliativa” delle contestate “pagelline” sulla valutazione della performance individuale.

Questo è il momento di inchiodare alle loro responsabilità tantissimi Dirigenti Penitenziari che in tutto il paese negano il lavoro agile, in nome di una non definita e nebulosa indifferibilita' della presenza dei lavoratori civili, testimonianza della loro inadeguatezza e - spesso - della loro incapacità a “padroneggiare” l’organizzazione attraverso i più basilari strumenti informatici: a codesta dirigenza abbiamo da dire solo che hanno fallito la prova nel momento storico più importante, confermando quella debolezza che li caratterizza.

Questo, Colleghe e Colleghi, è il momento in cui il Sindacato sia quotidianamente il baluardo per tutelare quanto più è possibile la salute – la vita dei lavoratori.

Adesso questo è il compito principale del Sindacato.

Alle SS.LL. in indirizzo, nell'ordinarieta’ delle rispettive competenze e attività dei propri reparti e settori, che operano anche in modalità di “lavoro agile”, è rivolto l'invito e la richiesta di fornire alle OO.SS. informazioni circa lo stato dell'arte, nonché le iniziative intraprese e da intraprendere con riguardo alle problematiche dei lavoratori in termini di prerogative ed aspettative frutto di accordi e norme contrattuali, ma soprattutto in questo momento in termini di sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro.

Fiducioso ancora una volta di un favorevole riscontro, lo scrivente, porge alle SS.LL. distinti saluti e alle Colleghe e Colleghi tutti, un abbraccio virtuale e l'auspicio di tanta buona salute.

 

Roma, 8 aprile 2020

 

Il Coordinatore Generale

Domenico Amoroso

 

La presente e-mail è stata trasmessa ai sensi del Codice penale art. 616 ed ai sensi del Dlgs 196/2003 artt. 7, 9 e 24