Risulta alle scriventi organizzazioni sindacali che lavoratori provenienti da zone definite dalle autorità competenti a forte rischio di contagio, pur avendo chiesto, per motivo di sicurezza personale e non, di essere collocati in smart working full time siano stati obbligati per alcuni giorni la settimana a raggiungere l’ufficio di appartenenza, in taluni casi anche con il mezzo pubblico, al fine di garantire le attività indifferibili non delocalizzabili sub specie di presidio. Ad avviso delle scriventi organizzazioni sindacali il comportamento degli uffici, in questi casi, è ingiustificato e viola la ratio della normativa emergenziale. Infatti se è vero che occorre garantire per par condicio la rotazione del personale nella formazione di presidi è altrettanto vero che i lavoratori in questione, per raggiungere l’ufficio con i mezzi pubblici da una zona ad alto rischio di contagio, mettono a repentaglio la loro salute, quella dei loro colleghi e quella dell’utenza senza alcun beneficio per l’ufficio in quanto tutte le attività lavorative che gli stessi assicurano di regola potrebbero essere svolte anche da remoto ovvero, per alcune qualifiche, anche attraverso l’istituto della reperibilità. Inoltre, come le circolari ministeriali hanno ben chiarito, la ratio della normativa emergenziale è quella di tutelare la salute pubblica (e non certo quella di garantire la par condicio ossia la rotazione tra tutti i lavoratori nella composizione dei presidi) assicurando una minima presenza di personale negli uffici e sviluppando al massimo, anche in maniera creativa, le forme di lavoro agile. Non dissimile è la situazione dei lavoratori, specie neoassunti, che risiedono in regioni diverse da quelle dove prestano servizio e che, inseriti d’autorità nei presidi anche per un solo giorno a settimana, sono costretti a spostarsi da un capo all’altro del paese, con rischi e disagi notevoli, ben potendo svolgere la loro attività anche da remoto, di regola senza alcuna difficoltà.
Tanto premesso le scriventi organizzazioni sindacali chiedono l’intervento di codesta amministrazione centrale affinchè la dirigenza degli uffici, nella organizzazione da dare ai servizi per far fronte alla emergenza da COVID-19, assegni al lavoro agile, anche in via esclusiva, prioritariamente coloro che provengono da zone a forte rischio di contagio ovvero che risiedono in regioni diverse da quella in cui è ubicato l’ufficio di appartenenza.
Distinti saluti
Roma, 3 aprile 2020
FP CGIL CISL FP UIL pa
Russo Marra Amoroso
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