Oggetto: EMERGENZA COVID-19 – CIRCOLARE N. 2/2020 F.P.

            La circolare della Funzione Pubblica. in oggetto richiamata, esplicita aspetti su alcune misure previste dal D.L. N.18 del 17/3/2020 e connesse a combattere l’emergenza epidemiologica da COVID-19.

            Il predetto D.L., c.d. “CURA ITALIA” prevede, tra l’altro, una serie di misure verso il lavoro pubblico, ed è per questo che interviene la Funzione Pubblica con la sua massima esponente, la Ministra Dadone, nel dare indicazioni per renderle omogenee nella loro applicazione tra le varie Amministrazioni, focalizzando nell’art. 87, la sua maggiore attenzione.

            La scrivente O.S. più volte ha richiamato i vertici di questo Ministero della Giustizia alla pedissequa applicazione del predetto art. 87 nella sua interezza, perché solo con esso si sarebbero e si potrebbero ancora risolvere le persistenti situazioni incresciose sul territorio, che solo una “Dirigenza” irresponsabile, continua ancora caparbiamente a non mettere in pratica, nonostante le “linee guida” diramate dai vertici di questa Amministrazione e che a rileggerle, già allora (19/03/2020) anticipavano quanto dalla Funzione Pubblica, oggi chiarito.

            Fulcro principale a contenere il fenomeno espansivo del COVID-19, come più volte ribadito e da più parti evidenziato è il tenere il maggior numero di personale a casa, fatta eccezione per quelle poche unità di personale che a rotazione e inseriti in “Presidi” predeterminati e numericamente ridotti, devono garantire quei “servizi essenziali” che il legislatore e le norme contrattuali individuano.

            Servizi essenziali “necessari”, ma non certo “vitali” che comunque responsabilmente la scrivente O.S., nel rispetto delle norme e nella pur grave situazione emergenziale, vuole garantire, ma con tutte le precauzioni, le tutele e le garanzie, che ai lavoratori coinvolti devono essere assicurate.

            Certamente l’adozione del “lavoro agile/smart-working” è lo strumento, che in questo tragico momento maggiormente si presta a realizzare quanto normativamente imposto dal Governo in termini di sicurezza per i cittadini/lavoratori.

            La predetta circolare N. 2/2020 della F.P., richiama ed evidenza, ancora una volta, come, l’ordinarietà del lavoro, in questo periodo emergenziale nella Pubblica Amministrazione è il “lavoro agile/smart-working e ne indica le modalità, gli aspetti contrattuali per il personale coinvolto e la ratio dello stesso ed in particolare, per quanta riguarda quelli “contrattuali” rimanda ad un “confronto” con le OO.SS. per definirne prerogative giuridiche ed economiche.

            Tale modalità di “lavoro agile” per la nostra Amministrazione, è una grossa novità, una macchina quella della Giustizia, caratterizzata dalla farraginosità organizzativa/gestionale e che deve ammodernarsi, ha bisogno di una “Dirigenza” aperta e disponibile al cambiamento e all’innovazione, ma che invece in questa circostanza ha dimostrato tutti i suoi limiti.

            Oggi è in gioco la salute, se non la vita dei lavoratori, per cui la Dirigenza deve essere rapida e veloce nelle iniziative organizzative e nella soluzione delle problematiche nel proprio ufficio e non può aspettare sempre la “circolare chiarificatrice” della “circolare precedente”.

            Altre questioni vengono pure richiamate nella circolare esplicativa di Funzione Pubblica e che riguardano misure a favore e tutela di categorie di lavoratori in condizioni particolari e previste sempre dagli artt. 24,25, 26 e 39 del D.L. 18/2020.

            Tutele queste che la UILPA auspica siano riportate urgentemente da questa Amministrazione, in una circolare esplicativa da inviare a tutti i Capi Uffici e Dirigenti di tutte le Strutture della Giustizia, affinchè unifichino i comportamenti nella concessione dei benefici che la norma mette a disposizione dei lavoratori aventi diritto.

            Pertanto, alla luce di quanto su esposto, la scrivente O.S. chiede che oltre alla circolare/direttiva, riportante i chiarimenti esplicitati da Funzione Pubblica, venga programmato un confronto così come la stessa pure indica, in modalità conference call, per definire gli aspetti contrattuali e normativi legati al “lavoro agile”.

            In attesa di favorevole riscontro la scrivente O.S. porge distinti saluti.

 

Roma, 4 aprile 2020

 

Il Coordinatore Generale

Domenico Amoroso

 

 

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